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Giardino e orto - fai da te... (non è affatto semplice!)

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- Le rose

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Tempo di luce

Ne "La montagna incantata" o, come viene tradotto oggi, ne "La montagna magica", mi si dice, si fa riferimento all'inizio dell'estate al 21 dicembre con il solstizio d'inverno (da noi il sole sorge alle 7.25 e tramonta alle 16.32, con 9 ore e 7 minuti di luce). In effetti è da quel giorno che inizialmente lentamente, poi sempre più intensamente, si allungano le giornate, il tempo di luce, e aumentano le possibilità in campagna, in natura.

Una prima curiosità è che si allungano al pomeriggio e per qualche minuto continuano ad accorciarsi al mattino (il primo gennaio, a 10 giorni dal solstizio, il sole sorge alle 7.28).

Nel mese di gennaio le giornate si allungano di 48 minuti (14' il mattino, 34' la sera); ma a gennaio è difficile fare qualcosa. Al più si può vangare e preparare il terreno (se se ne hanno le forze), approfittando di qualche periodo non piovoso.

Nel mese di febbraio le giornate si allungano di un'ulteriore ora e 10 minuti (36' il mattino, 34' la sera), quindi si può cominciare a potare e fare qualcosa di buono.

Poi con l'ora legale estiva i potenziali tempi di lavoro si allungano, così come le cose da fare: tagliare l'erba, dissodare e preparare la terra per l'orto (sempre se se ne hanno le energie e la possibilità)...

Si arriva al massimo del 21 giugno, solstizio d'estate, con 15 ore e 15 minuti di luce, ben 6 ore e 8 minuti in più rispetto al solstizio d'inverno. E da qui coerentemente inizia l'inverno, ma in questo caso è meglio non pensarci e godersi le lunghe giornate estive!

Riepilogando: gen +49', feb +1 ora e 10', mar +1 ora e 26', apr +1 ora e 18' (l'allungamento riprende a scendere), mag +58', giu solo +13', lug -43' (si riprende a scendere), ago -1 ora e 16', set -1 ora e 21', ott -1 ora e 21', nov -58', dic solo -15'.

Il giardino

Il 28 febbraio 2010 abbiamo messo a terra la delicata piantina del dr. Paolo. In estate abbiamo verificato una certa difficoltà a resistere, pur con un'estate fresca e piovosa... vedremo. Purtroppo rientra nel novero degli insuccessi che si affiancano ai successi, non pregiudicando comunque il gusto di dedicarsi alla natura.

Il 6 marzo 2010 abbiamo comprato una ventina di piantine di primule e messe due a terra (10 €, classici 50 centesimi a piantina). Le altre dovranno aspettare che la terra, quest'anno molto bagnata, si asciughi. Intanto appena è mancata un po' d'acqua, stavolta me l'aspettavo, le primule hanno "abbassato le orecchie", bisognerà sbrigarsi a metterle a terra e innaffiarle. Alcune (4, ma ne avevamo messe una quindicina) delle primule messe a terra l'anno scorso stanno coraggiosamente riprendendo, vedremo se faranno anche dei fiorellini. Appena qualche giorno ancora e il 14 marzo le primule 2009 mostrano una fioritura invidiabile, anche dai negozianti (foto) e col passare dei giorni ne sono riaffiorate altre, dando effettive soddisfazioni e la voglia di andare avanti e migliorare con altre piantine a terra, rinvasi, etc..

Bella mostra di se può darla anche una pianta di rosmarino, per altro molto anziana, che quando è in fiore è veramente bella (foto di inizio primavera 2010), oltre che ovviamente utile (nel 2018, però come per le persone, si è pressoché seccata completamente).

A primavera bisogna tagliare l'erba prima che la stessa prenda il sopravvento. Bisogna sapere che anche quei bei strumenti da taglio, tipicamente tosaerba e decespugliatore, non sono così semplici da usare, come sembra quando li usano gli altri. La tosaerba che è più pratica può essere utilizzata sostanzialmente quando l'erba non c'è. Perché se è di 10-15 cm già è troppo alta e si rischia di rovinarla (quella elettrica, era vecchia, però praticamente l'ho fusa/motore bruciato). Il decespugliatore che va bene per l'erba più alta è molto faticoso, già dopo un 'oretta, uno balla insieme a lui e poi pesa, e poi si troncano continuamente i fili, oppure si intasa con l'erba tagliata, etc. etc. Morale bisogna tagliarla non appena si fa vedere, non appena fa capolino. Ma anche questo non è facile. Perché? Perché l'erba cresce quando piove e quando piove di sicuro non si può tagliare l'erba: sia perché ci si bagna, sia perché il motore si annacqua. E quando smette? Neanche perché la terra e l'erba stessa sono troppo bagnate. Allora quando torna il sole e terra ed erba si sono asciugate. Esatto! Ma nel frattempo l'erba è al ginocchio (30/40 cm. se va bene). A quel punto bisogna faticare... oppure salomonicamente, si lascia là e si aspetta che il sole estivo agostano la cuocia bene, bene e quindi a quel punto dargli il colpo di grazia con la tosaerba. Un'ultima annotazione molto importante il taglio dell'erba e la sua manipolazione possono provocare sfoghi e piaghe nella pelle, di mani, braccia e gambe, molto fastidiosi: è consigliato l'uso di guanti e di pantaloni lunghi anche se con i guanti è poi molto più difficile trattarla.

Da giugno a settembre, salvo piogge, bisogna innaffiare tutti i giorni (per fortuna che c'è la cisterna - vedere tabella sotto).

Misure cisterna

Larghezza

4

M

Lunghezza

10

M

Altezza max

2,55

M

Quantità/Volume

102

M cubi


102.000

Kg/L


1.020

q.li/hl

1m

40.000

Kg/L

1m

400

q.li/hl

1 cm

4

q.li/hl

1 cm

400

Kg/L

A settembre non si può più approfittare del dopo lavoro perché alle 8 di sera è già buio (il sole sorge alle 6.28 e tramonta alle 19.44 => con comunque 13 ore e 16 minuti di luce). Bisogna, caso mai, approfittarne al mattino e meglio ancora sabato e domenica o di qualche ora di ferie qua e là.

Ma da quando abito a Macerata, alla Pace (dal 2017), la prospettiva è cambiata completamente... basta lavori continui, si può solo cercare di sistemare qua e là, quando posso passare da casa mia e sto con mamma.

Appena ci sono piogge autunnali bisogna approfittare, visto che non c'è più bisogno di innaffiare, per tagliare rami secchi e pulire (su quest'ultimo aspetto, 2010, lascio ancora molto a desiderare). E' molto importante (lo rilevo nel 2011, dopo diversi anni dall'inizio dell'avventura "giardino e orto") selezionare le piante principali e tagliare "senza pietà" quelle che nascono e/o crescono intorno. Un giardino ordinato (e il nostro è ancora lontano dall'esserlo) non ha piante una sopra all'altra e una bella pianta per poter crescere e rinvigorirsi ha bisogno di spazio e "aria" intorno.

Tanto per esempio, davanti alla finestra della sala da sempre c'è un cedro del libano che sotto si è interamente seccato ed è andato a cercare luce con la chioma sopra il tetto. Sotto, a fianco al tronco spoglio, stanno crescendo, a brevissima distanza, una pianta di alloro e una tuia. Ora dovrei aver coraggio di tagliare la pianta di alloro, che è già diffusa dappertutto, e lasciar libera di crescere la tuia (fatto, il 23 settembre 2018, ho dovuto togliere l'edera cresciuta sul tronco del cedro, poi ho tagliato la pianta di alloro che nel frattempo era cresciuta a circa 4 metri d'altezza, ora la tuia ha il suo spazio vitale e potra crescere meglio: il tronco oggi ha un diametro di circa 2 cm nel punto più ampio ed è alta circa 1 m e 70 cm, ne ha di strada da fare). Bravo Eno kiss.

Quando le piante dormono, a novembre o giù di lì, se proprio non si può fare a meno, si pota. Questa storia del potare va molto approfondita. Ho letto e sentito che le piante, specialmente quelle d'alto fusto, crescono ottimamente... udite, udite, SENZA ESSERE POTATE. Basta con questa storia che chi più pota meglio fa. Che poi chi lo dice, aggiunge subito dopo, di non sapere come si debba fare!!! Allora, le rose devono essere potate, così come le piante da frutto, e facile non è. Per il resto i rami secchi vanno sempre tolti, in qualsiasi stagione. Il resto dei tagli, per la pianta non sono necessari, per l'estetica e peggio ancora per la propria convenienza, probabilmente sì. Per l'estetica vuol dire che alcuni tagli possono essere utili per una crescita più aggraziata o per evitare che piante messe troppo vicine si diano noia a vicenda (vedi sopra osservazione 2011). Della convenienza voglio parlare in negativo: allora si tagliano querce secolari, meravigliose perché deve passare una strada o costruirsi un palazzo: complimenti!!! Oppure mi è capitato di vedere delle splendide agavi, mutilate o almeno legate perché la loro crescita invadeva la sede stradale (l'auto ha sempre ragione). A proposito l'agave è una pianta che voglio trovare e mettere a casa nostra... cercherò di metterla lontano dalla sede stradale attuale e possibilmente penserò anche alla viabilità futura, quando la nostra casa un tempo in aperta campagna (1976) si troverà ad essere centro cittadino (2025).

Tornando alle rose, come dicevo semplice non è, ma un po' ho imparato... a contenere i danni. Poto, qualche volta un ramo si secca, e ancora non capisco perché, ma il grosso se ne giova e le rose spuntano più belle che pria. Qui in una foto addirittura il risultato di una fioritura autunnale, frutto della potatura di fine agosto e del riscaldamento globale del pianeta. Assolutamente non so fare i reimpianti che invece fa, o meglio faceva, zia Bruna, con risultati molto positivi... c'è ancora molto da imparare. 2009 ho potato come consigliato ed i danni sono aumentati. Dalla lezione ricavo che: è meglio potare all'inizio dei caldi primaverili, quando riprende il ciclo vegetativo e potare non tanto a corto, ma nei punti dove sotto ha già ripreso e garantisce che il ramo non si seccherà (il giardiniere consiglia al 3° anello, quindi mai a corto o a terra). Ritengo che qualcuno lasci addirittura i fiori secchi (questi sì asportabili senza problemi) durante l'inverno a protezione dei rami!!! Ed ora, il colpo di scena, un ramo lungo e molto secco che sono stato più volte tentato di tagliare, ha ripreso alle estremità, quindi non si può mai dire. Rimango dell'avviso che bisogna potare con molta accortezza.

La complicazione del potare le rose non l'ho risolta e sono via, via peggiorate d'aspetto. Per reagire ho deciso (2017) di dedicare alle rose una propria pagina dedicata!

La buganvillea, splendida, va sicuramente potata (babbo dice che è una fratta, quindi accetta qualsiasi potatura). E questo può essere fatto con una certa tranquillità. Perché una volta che ha attecchito (cosa oggi più semplice grazie al fatto che si fa sempre più caldo), l'ho vista tagliare anche a raso (io non l'ho ancora fatto e probabilmente non lo farò mai) e tornare più bella che pria. Per quanto mi riguarda un anno l'ho potata vigorosamente ed è poi venuta bene con una splendida ed usuale fioritura. Quest'anno non l'ho potata, è venuta sempre bella ma mi è sembrata avere meno vigore. Ora la poterò. C'è un dibattito, io volevo potarla ora (settembre '09, finita la fioritura o ottobre). Babbo suggerisce marzo, cioè prima che riprenda il ciclo vegetativo, per evitare che i rami tagliati subiscano le gelate invernali e quindi si geli essa stessa, seccandosi, sarebbe una "traggedia". Quindi penso che seguirò il consiglio, anche se, in ottimo stile cerchio-bottista ha poi concluso che comunque l'avrei potuta potare anche ora (lui è del clan "potare sempre"). Ora, l'ho potata alla fine di febbraio, sembrava ormai calduccio e invece un paio di gelate, per fortuna leggere, e il 9 marzo neve e -1° e per domani le previsioni sono in peggioramento. Per la buganville e la mimosa, che Dio ce la mandi buona!

Il 25 aprile 2018, per il terrazzo alla Pace, ne ho acquistata una in vaso (12 €) e trovo le seguenti istruzioni:

- pianta rampicante di origine sub-tropicale,

- attecchita tollera leggere e brevi gelate, alias non tollera gelate!

- evitare ristagni idrici

- evitare esposizione a venti freddi

- potatura energica a inizio primavera stimola l'emissione di nuovi rami vigorosi;

- esposizione soleggiata;

- necessita di un supporto.

Le magnolie, babbo lascerebbe solo il tronco, ora guido io e le lascio crescere seguendo quanto disse il consulente della Regione: non necessitano di essere potate. In realtà ho visto che tagliare rami eccessivamente legnosi, fa sì che la pianta si riempia di rami più fitti di foglie; è anche opportuno (estetica) tagliare quei rami che sbracciano fuori dalla sagoma della pianta, poi ho visto una cosa guardabile, ma che penso non farò, ovvero per far sì che la pianta non cresca troppo in altezza, risultando poi non gestibile, è stata cozzata, cioè le è stata letteralmente mozzata la punta che poi viene ricoperta, e quindi nascosto lo scempio, dai rami che crescono intorno. Così facendo la pianta non crescerà più in altezza e rimarrà (estetica) all'altezza desiderata (tra virgolette perché la pianta se potesse parlare, direbbe che ben altro avrebbe desiderato).

Il lauro ceraso: viene considerato, non capisco perché, una pianta addirittura infestante. In realtà non è difficile farla seccare. In particolare d'estate, se gli manca l'acqua, le foglie ingialliscono e si scuriscono fino a seccarsi. Se invece l'acqua non manca e non è eccessivamente esposto al sole, effettivamente la pianta cresce e si allarga e infesta. Credo che sarebbe un buon trattamento consentirne, dove c'è spazio, l'allargamento, salvo poi potarla sotto ed alzarla da terra così da mantenere un sottostante spazio ombroso, calpestabile (ma al momento non ci sono riuscito). La siccità dell'estate 2012 (nessuna pioggia dal 23 luglio al 26 agosto) ne ha portati diversi, in particolare quelli in posizione più isolata, prossimi a seccarsi completamente, non sarà facile farli riprendere.

Le stelle di Natale (Eupharbia pulcherrima o poinsettia). Viene dal Messico e fu portata in occidente intorno al 1830. La pianta ama la luce, le temperature fra i 14 e i 22 gradi e vuole acqua ogni 2-3 giorni dal sottovaso. Quando comincia a deperire vanno tagliati i rami ad un palmo da terra. In aprile va rinvasata con terriccio nuovo, in estate va posta in un terrazzo (cioè all'esterno) a mezz'ombra (no luce diretta). Per farla fiorire a Natale: da settembre a novembre la pianta va tenuta al buio per 4 ore al giorno. E a Natale la stella risplenderà di nuovo). (fonte: “consumatori il mensile dei soci Coop” dic.'09). A Natale presumiamo ci sia stato fatto un regalo vero, cioè una Stella di Natale da giardinieri, quindi con radici ed in salute, cosicché a marzo 2010 è ancora in condizioni dignitose (foto). A questo punto ci vuole il coraggio di tagliarla!!! Ma ha cominciato a deperire? No, e così non l'ho tagliata ma ci hanno pensato i gatti che nelle loro scorribande notturne hanno rotto diversi rami.

L'orto

1-2 novembre si seminano le fave che saranno pronte a maggio. Una settimana prima va preparato il terreno: vangato e pulito. Una ventina di giorni dopo già spuntano dal terreno. Dal prezioso libro della sig.ra Olga ho imparato che la fava veniva coltivata già nell'antichità.

2011 preso atto che esiste anche la "fava precoce" che si può cominciare a mettere da agosto... chissà se poi viene bene come quella di novembre.

Sempre a novembre si possono piantare agli e cipolle. Si mettono le capocchie d'aglio, rivolte verso l'alto, 4-5 cm sotto terra, idem per le cipolle. Poi quando saranno mature non è semplice capire quando è ora di raccogliere e se non si raccoglie, niente paura l'anno dopo riprendono. In ogni caso qualche aglio e qualche cipolla, a tempo debito o meglio quando servivano per la cucina, li abbiamo raccolti.

A febbraio si possono seminare i piselli (anche a novembre ma quelli di febbraio sono più facili) senza bisogno di farli attaccare, basta lasciarli a terra e lì si raccolgono (esperienza unica poi non replicata... peccato!).

A metà marzo ho letto che si possono mettere i semi dei girasoli, anche quelli ornamentali... è diverso tempo che ci penso ma non ho trovato ancora l'occasione. Per quest'anno (2011) ho preso dei semi di fagioli borlotti da mettere sempre a marzo.

Ad inizio aprile si prepara il terreno per l'orto (zucche, pomodori, melanzane, peperoni) – va dato concime (nitrato) prima di vangare in modo che vangando il concime va sotto/si amalgama con la terra, dopo vangato con la zappa va sistemato il terreno/le zolle, venendo indietro in modo da sistemare dove si è passati con i piedi, poi si possono preparare le buchette per mettere le piantine.

Da metà aprile ai primi di maggio vanno messe a dimora le piantine di pomodoro e zucche (l'ordine dell'1/5/08 è costato 18,40 € - 0,80 € x piantina di pomodoro, 0,50 € per i pomodorini, 0,60 € per ogni zucca per un totale di 18,40 € - vedi scheda). Da giugno a fine agosto si possono raccogliere dei bei pomodori. Quest'anno, 2009, il 29 settembre abbiamo fatto una bella cassettina di ortaggi, prontamente lavorati (filiera cortissima) da mamma (gratinati).

L'esperienza del 2008 è stata ripetuta nel 2009. E' andata anche meglio e a fianco un altro esperimento: un po' di fragole, nella foto il risultato. A fine 2009 invece la programmazione rischia di saltare a causa del maltempo, quindi sarebbe opportuno preparare il terreno con maggiore anticipo (fine settembre, primi di ottobre quando il tempo ancora tiene). Infatti il 31 ottobre, sabato, in fretta e furia ho vangato il terreno, domenica mattina 1° novembre l'ho spianato e tolto un po' d'erbaccia e poi nel pomeriggio, dopo il gran premio (ha vinto Vettel, Ferrari un macello), non avendo alternative, ho messo le fave dell'anno scorso... prenderanno? Non lo so, ma appunto non avevo alternative. E invece come scritto sopra ho verificato il germoglio fuori terra già 20 giorni dopo. Il 25 aprile 2010, visto che ha continuato a piovere, le piantine di fava vanno molto bene, hanno fiori e piccole favette, ma per la maturazione si dovrà attendere ben oltre il classico 1° maggio. Le fave sono andate bene, ma le piogge abbondanti non hanno consentito una frequente raccolta. Ne abbiamo mangiate, buone, ogni tanto, ma poi si sono fatte dure. Da segnalare un'altra nuova ed interessante esperienza: ne ho lasciate, come consigliato dalla saggia Lina, un po' sulla pianta che sono diventante nere come buccia ed all'interno i baccelli si sono essiccati e saranno ottimi per essere riseminati senza doverli riacquistare (anche se la vulgata dice che il "raccolto" non sarà altrettanto proficuo). Nel 2010 abbiamo anticipato: preparato la terra un po' prima e finita di vangare domenica 24 ottobre, quando abbiamo messo con Ari 27 buchette o poste di fava, con 4 baccelli per ogni posta... vedremo! L'idea è di rimetterne altre il ponte dei morti così da sperare in una maturazione scaglionata... tempo permettendo, perché poi in settimana il tempo si è guastato e la terra sarà molto bagnata e non facilmente trattabile. Abbiamo seguito anche un consiglio letto sull'Informatore Agrario che considera ottima la rotazione tra pomodori e fava, cosicché l'abbiamo messa al posto dei pomodori con Ari che si è occupata di togliere bastoni e piante restanti. La settimana successiva, approfittando del ponticello dei morti, abbiamo proseguito con i tanti baccelli avanzati. Siamo andati sul "campo grande", con la possibilità di fare buche quasi un metro l'una dall'altra. Ne abbiamo messe altre 32 (in tutto 59 - l'1/11/2010) e se faranno tutte il loro dovere avremo molta fava!!! E' una scommessa, perché c'è chi dice che i baccelli auto-prodotti, non selezionati, faranno la fava piccola... Ma se fosse, sarebbe un problema? O forse, non sarebbe solo più naturale e sicuramente economica? Inoltre le abbiamo messe senza tanti complimenti: una buca ben fatta, ma tutto intorno erbacce, la terra è da tempo "ferma" quindi potrebbe risultare ottima, nessun fertilizzante dopante... vedremo!

Evviva! il 12 novembre nel "terreno 1", quello del 24 ottobre, si vedono spuntare le prime foglioline (a 19 giorni dalla posa dei baccelli).

Autunno 2011 messa addirittura la cosiddetta fava precoce che a vedere la confezione potrebbe essere messa anche ad agosto. Noi l'abbiamo messa sempre di corsa domenica 16 ottobre, quindi non tanto precocemente. Più o meno abbiamo messo una ventina di piantine... altre i prossimi fine settimana a partire da sabato (domenica no perché è prevista l'uscita con gli Artigiantrekkers sul Monte Cucco). Ne abbiamo presa una scatola di 500 g. anche normale, più abbiamo un po' di baccelli della nostra... il raccolto dovrebbe essere copioso. Messa una "posta" al giorno, la mattina prima di andare a Scuola e al lavoro, 6-7 poste vicino al lauro, a destra della vecchia buca del vetro.

Intanto, abbiamo ancora raccolto dell'ottima uva (1/11/2010), è quasi un mese che ci andiamo avanti.

Anche per mettere l'orto bisognerà attendere. Sempre il 25 aprile 2010 ho cercato di anticipare e con la terra molto bagnata ho messo 4 piantine di zucche, 4 di pomodori, 2 normali e 2 San Marzano, ed 1 piantina di melanzane. Un'altra di melanzane e 2 di peperoni attendono di essere messe se il tempo regge. Costo 6 €, praticamente 50 centesimi a piantina. Prezzemolo, salvia, sedano, timo, origano, reggono dall'anno scorso. Come già scritto grandi aspettative dalle fragole, vedremo. Il 2 maggio 2010, cogliendo gli unici spiragli di sole di questa primavera piovosa, ho messo il resto ed il grosso dell'orto 2010. 4 piantine di pachino, altre zucche e altre numerose piantine di pomodoro, molto belle e già con i fiori (costo complessivo 20 €). Nella foto si vedono le piantine appena messe, la fava quasi matura e le fragole che crescono rigogliose. Ad andare subito bene e a dare soddisfazione sono state le zucche.

Stagione 2010-2011

La stagione 2010/2011 è la prima senza Guerrino, grande spalla in questa impresa giardino-orto, abbiamo dovuto mettere a totale frutto i suoi insegnamenti, non è stato facile, a cominciare dalla potatura della vite (12/2 forse un po' troppo presto). Mi sono basato sulle fotografie... molti tranci hanno ripreso, un paio tardano e forse non gemmeranno, dimostrazione che non è così facile imitare. Per l'orto sono riuscito ad anticipare i tempi della preparazione del terreno, anche se poi ho tardato a "spianarlo". Il 27 marzo abbiamo messo, in fretta e furia, sulla terra pronta 20 piantine d'insalata (con una petunia e bustina di semi di carote - 4 €). E' andata bene perché sono seguite una serie di pioggerelline che hanno favorito l'attechimento e la crescita. A Pasqua, sempre in fretta e furia, è stata la volta dell'orto. Una piccola uscita anticipata dall'ufficio il venerdì santo, la corsa all'acquisto delle piantine (di cui in passato si occupava Guerrino), l'incastro il giorno successivo della contemporanea "spianatura" del terreno e la messa a dimora del grosso dell'orto 2011 (dalle 16 alle 18,30 mentre la truppa riposava). 20 piantine di pomodoro, 2 di melanzane, 2 di basilico messe in vaso, 2 piante di melanzane e 2 di peperoni particolari, innestate (in grado dice il venditore di fare anche 100 melanzane per pianta, mah! costo 2,50 € anziché 0,50 €), 12 piantine di prezzemolo, 2 margherite (una bianca classica ed una gialla), costo totale 34 €.

Stagione strana i pomodori non si maturano, le zucche non le fa... qualcosina comunque raccogliamo (foto). Grazie al tantissimo sole di agosto (il più secco da metà dell' '800) e alle pioggie di giugno, l'uva è ottima e pronta a fine agosto, mentre le giuggiole sono piccole e non sode (probabilmente per la carenza d'acqua o perché avrebbero avuto bisogno di essere potate, vedremo nei prossimi anni).

Utili basilico e prezzemolo in vaso per pomodori e melanzane gratinate.

Novità!!! Intorno a metà settembre si possono mettere i carciofi. Attenzione: c'è chi consiglia di non comprarli, perché prendendo da altre piante si dovrebbe essere più certi dei risultati. Io li ho comprati (sic!) 8 piantine x 2,50 € = 20 €. Preparata la terra e messi tra sabato 17 e domenica 18/9/11, poi dopo 1 mese e mezzo che non pioveva ha piovuto, quindi al momento ottimo. I carciofi dicono siano molto difficili da far venire vedremo a maggio prossimo. Nello stesso periodo si mettono i finocchi. Messe le piantine piccole, ognuna fa un finocchio, quindi bisogna metterne un certo numero. Vediamo sabato e domenica prossima se avrò modo di comprarne e metterne un po'. Sì, ne abbiamo messe 14-15 di prova (8 c. x 14 = 1,12 € scontato a 1,10 €), saranno pronti, forse, per la metà di novembre. Si sono maturati, ma non avendoli ricoperti di terra man, mano che crescevano, sono rimasti piccoli e alla fine non li abbiamo nemmeno raccolti.

Stagione 2011-2012

Un po' di fava l'abbiamo raccolta, verso metà maggio.

Con una secca maggiore dell'anno passato, l'orto (piantine: 20 pomodori, 6 zucche, 2 meloni, 3 sedani, prezzemolo) non ha prodotto quasi nulla. Abbiamo raccolto 5-6 carciofi, molte fragole, quasi nessun pomodoro e un po' di fiori di zucca e zucche. Stanno tentando di maturare 2 meloncini. La secca di giugno, luglio e agosto, fa sperare solo che si possa recuperare qualcosa a settembre. Anche quest'anno abbiamo la novità, il 19 luglio abbiamo messo dei fagioli borlotti (una bustina della Coop, comprata diversi mesi fa) che, a detta della bustina, dovrebbero essere pronti in 2 mesi. Già dopo qualche giorno spuntavano le prime foglioline, oggi (31 agosto, teorivamente a 19 giorni dalla maturazione) presentano una bella produzione fogliare e qualche fiore, si stanno, con qualche difficoltà arrampicando alle stecche e alla rete che abbiamo messo per favorirne la crescita. Alla scadenza dei due mesi le tegoline ci sono, ma sono molto piccole.

L'uva, questa volta senza tagliare i cacchi/figli come consigliato da zio Miro, è rimasta coperta dalle foglie, e quindi non aggredita da vespe, è molto bella e abbondante.

Le giuggiole sono, come al solito, abbondanti, e quest'anno grandi e buonissime.

Stagione 2012-2013

Non sarà una stagione facile, sia per gli impegni che continuano ad aumentare, sia a causa, come si vedrà di seguito, degli "aiutanti". Già non è stato possibile mettere la fava, come invece d'uso da qualche anno a questa parte.

Ieri 3 marzo, ho approfittato di una spendida giornata di pre-primavera, per aggredire di vanga un pezzettino di terra da destinare a orto. E' andata bene: la terra, molto umida, ma non al punto tale da risultare intrattabile, non si è mostrata così dura come di solito. Di seguito le foto e gli "aiutanti" al lavoro.

Così era!

Così è stata trattata, poi la spianero e, tra il ponte del 25 aprile e del 1° maggio, metteremo l'orto.

E questi i due "aiutanti" al lavoro.

Per poter ottenere qualcosa quest'anno occorrono due requisiti:

- il primo è che lo zio si impegni a innaffiare giornalmente mentre siamo in ferie, altrimenti, come già accaduto, quando torniamo recuperare è veramente dura;

- il secondo è che gli "aiutanti" si diano una regolata nell'accuratezza del lavoro svolto.

Se questi due requisiti non saranno entrambi verificati, ci si dovrà rassegnare alla sola cura del giardino, abbandonando in buona parte le velleità relative all'orto.

Invece, approfittando del ponte del 25 aprile e su insistenza di moglie e figlia, abbiamo rimesso un po' d'orto: 12 piantine di pomodoro, 4 di zucche e 2 di basilico in vaso. Arianna si è anche regalata una margherita che abbiamo subito svasato. Una piantina di zucca probabilmente dovrà subito essere sostituita. Nel frattempo abbiamo preparato un'altra zona e quindi si potrebbero aumentare le colture. Zucche quest'anno veramente sfortunate, una sola ha resistito, il resto mangiate dalle cucciole. Tornato dalle ferie ne ho messe altre tre e dopo una settimana una risultava completamente rotta (Poldo?). Le altre due crescono con un po' di fatica. Ritengo che per questo vanno messe a primavera, quando il sole non è troppo forte da quasi bruciarle. L'unica zucca ha avuto molto spazio a disposizione, cosicché ha dato un'ottima produzione. Bene anche i pomodori, in particolare i ciliegini, ma anche san marzano e cuori di bue. Raccolto sempre più abbondante fino a ferragosto, poi i "frutti" si sono molto sporadici, comunque presenti.

Insieme alle zucche ho acquistato due piantine di ibiscus, una dai fiori gialli e l'altra dai fiori rossi, le ho trapiantate e a distanza di un mesetto presentano un'interessante fioritura. In autunno, acquisiti vari consigli, ho provveduto a trasferire la pianta in ufficio e, dopo una prima fase di eccesso d'acqua che ha fatto ingiallire un po' le foglie, ora si è ben ambientata. Alla pausa estiva agostana 2014 l'ho ritrasferita a casa, resiste, ma questo andirivieni non le giova di sicuro, in più dovrei imparare ad arricchire i vasi con un po' di nutrimento/fertilizzante.

L'unica zucca ha consentito un'ottima attenzione e osservazione da cui ho ricavato almeno un paio di considerazioni, forse tre. A una abbiamo già accennato, essendo l'unica, ha avuto molto spazio a disposizione per crescere rigogliosa e dare molti e prolungati fiori e frutti. Le altre due meno scontate. La prima sensazionale è che in un certo senso le zucche "camminano". Infatti ho osservato che la zucca cresce allungandosi, e via, via, abbandona l'originaria sede per spostarsi, in modo fisico piu a valle, in discesa, e così facendo ha fatto almeno un metro dalla sede originaria. La seconda è che, facendo questo percorso, si "ripianta" dando origine a piante di zucche, derivate, più giovani (dalle foglie inizialmente più piccole e verdi) e ulteriormente prolifiche. Niente male!

Altra novità del 2013 è che dopo diversi anni di abbondante raccolto quest'anno la vite porta solo cinque-sei grappoli, vai a capire le piante: sarà un anno o dovremo considerare chiuso il suo raccolto? Tra l'altro è molto folta di vegetazione, quindi non fa pensare né ha un'errata potatura, né a una qualche sofferenza della pianta (?!?).

Novità, novità è che forse per la prima volta da diversi anni (vedi sotto) il caco farà i cachi, a oggi (18 agosto 2013) ne porta 16, di discrete dimensioni, cosa inaudita, fino all'anno scorso o non ne portava affatto o lì perdeva via, via. In questo caso l'ipotesi è che si tratti di un buon effetto della piovosità cospicua della primavera-estate e un'altrettanta adeguata irrigazione. Per il 2014 siamo tornati in picchiata, le abbondandi piogge di questa strana estate hanno "colpito" anche il caco che a fatica il 22 agosto ne conserva solo 7, vedremo alla maturazione.

La buganville è molto bella, quindi, nonostante tutto, ho operato una buona potatura, ma ho capito che non deve essere casuale e profonda, ma deve riguardare rami "vecchi", mentre vanno lasciati i rami giovani, quelli dell'ultimo anno, al fine di favorire una più rapida ripartenza e fioritura. Questa metodologia la metterò in pratica da quest'anno (autunno 2013, ma con rischio gelate - o più probabilmente fine febbraio, inizio marzo 2014) e vedremo se è efficace come penso. Infatti l'ho potata quasi in primavera e i risultati sono stati positivi, grazie anche alle abbondanti piogge della primavera e soprattutto estate del 2014, che hanno reso il paesaggio agreste italiano molto simile a quello dell'amata Irlanda (vedere le pagine turistiche: Irlanda 2011 e Irlanda 2013).

Causa i due aiutanti di cui sopra che richiedono molto del tempo libero a disposizione, non c'è stata una stagione orticola 2013-2014, abbiamo provato a mettere la fava, ma non avendo avuto il tempo di curarla i risultati sono stati scarsissimi, a quel punto non è seguito neanche il tradizionale orto successivo. Ciò in positivo ha consentito di dedicarsi maggiormente alla cura del resto del giardino. Pregevole il risultato della mentuccia in fiore. Messa subito dopo il matrimonio della nipotina Giuditta, la mentuccia insieme a una piantina di spighetta, ha dato grande soddisfazione: essendo una pianta "infestante" sta via, via ottimamente soppiantando le erbacce presistenti e poi... profuma un bel po'!

Le ortensie vanno potate a marzo perché in autunno si rischia che poi prendano freddo. Quella che veniva più bella in vaso, adesso l'ho messa a terra e non dovrebbe andare male viste le abbondanti "cacciature". Infatti ad inizio primavera (21/3/10) si presenta così. Ed infatti procede bene, vedremo se arriverà anche la fioritura. Ma molto importante è aver verificato che in occasione della potatura, che per le ortensie deve essere generosa, i rametti tagliati e messi a terra prendono senza alcuna difficoltà, consentendo la moltiplicazione di questa bellissima pianta. Abbiamo avuto la prima ed unica fioritura nel 2011. Molto probabilmente dovrò ricorrere a del concime (ovviamente organico) per averle un po' più belle ed in forza (sì, ma quale e quando?).

L'olivo: terminata la raccolta si possono già potare (se gli inverni sono miti), altrimenti possono essere potati a fine inverno, ma al momento non sapendo come fare non li abbiamo mai potati. 2011 non ha olive. 2012 le olive ci sono, ma se non li poto sono sempre più in alto.

Il caco che Lory mi ha regalato per un mio compleanno e che da anni fa solo foglie, mentre i cachi piccolini cadevano sistematicamente, quest'anno (probabilmente 2011 - nota postuma) ha tenuto 2 cachi, vedremo se arriveranno a maturazione e se saranno buoni, di sicuro così avanti non erano mai arrivati. Dei 2 uno sono riuscito a mangiarlo ed è buono. 2012 ne portava veramente molti, ma mancandogli l'acqua nel nostro periodo di ferie, al ritorno erano nuovamente tutti caduti. Bisogna riuscire a non fargli mancare l'acqua nel momento giusto (giugno - luglio), consentendo di portare probabilmente a maturazione il grosso dei frutti.

La vite va potata intorno al 10 febbraio, veramente quest'inverno 2009, freddo e molto piovoso, vite e rose sono state potate il 5 marzo. Da metà settembre a fine ottobre si può mangiare dell'ottima uva. 2010 piogge ancora più cospicue e la potatura è avvenuta in concomitanza con il mio 48° compleanno, 19 marzo (regalo di Guerrino: foto A e B, prima o poi dovrò arrangiarmi). Il poi è purtroppo arrivato molto presto e quest'anno 2011 mi sono dovuto arrangiare da solo per la potatura, la vite è andata bene, non l'ho scacchiata su consiglio di zio Miro, rispetto a quanto sostenuto dal buon Guerrino. La vite a ben gemmato e il raccolto è iniziato già a fine agosto.

Rimanendo al mio compleanno 2010, mi sono regalato, dopo rapido consulto con la collega di lavoro e la moglie, un set di bulbi di fiori estivi, 415 tra: gladioli, iris olandesi (?!?), fresie, ranuncoli, montbretia, tigridia, ornitogalo, begonie e gigli. Di più di metà non so neanche che fiori siano, ne ho capito bene quando mi verranno recapitati e se lo sconto è dovuto al fatto che siamo già fuori stagione, mi sono fatto infatuare dal numero: 415!!! La messa a dimora dei bulbi non è stata e non è facile. Prima ha piovuto, poi è mancato il tempo. Mi sono concentrato sulle priorità mettendo quelli che mi sembravano più "preziosi", in quanto meno numerosi e cioè: gigli e begonie, 10 pezzi cadauno. Il 10 giugno la prima bella fioritura. I gigli hanno preso tutti e 10 ed il primo si presenta così foto. A seguire è arrivato il giglio bianco, successivamente il giglio fucsia e per ora il giglio rosa (foto il giorno della partenza per le ferie a Sant'Andrea dello Jonio, il 26 giugno). A fine settembre sono cresciute le begonie e ne è fiorita una arancione. 2011 di tutto ciò hanno rifiorito e si sono rinforzati i gigli, qualche gladiolo, di una begonia sono spuntate solo le foglie, poi un po' soffocata da altre piante. Sinceramente poteva andare meglio, in ogni caso, se i gigli continueranno a fiorire nel tempo, niente non è!

L'8 marzo 2009 abbiamo messo, insieme ad Arianna, 16 piantine di fragole buone, buone (costo 0,80 € a piantina = 12,80 €). Come verranno? Il venditore ci ha tratto in inganno ed abbiamo rischiato il peggio, le nostre fragole hanno visto la morte in faccia, ora si stanno riprendendo, speriamo bene. L'errore è stato di non innaffiarle subito dopo averle trapiantate (il venditore ci aveva detto che il rischio era la terra troppo bagnata ma questo non significava che non dovevamo innaffiarle). Il freddo di inizio primavera 2009 (ha anche nevicato) sembra invece non nuocere alle piantine di fragole che coraggiosamente cercano di riprendersi (vedi foto). Forse il primo piano rende di più.

Poi le acerrime erbacce hanno preso il sopravvento e le fragole sono quasi sparite. Ma non l'hanno data vinta alle loro antagoniste e caparbiamente sono ritornate sopra, grazie anche al sottoscritto che un po' di erbacce ho continuato a toglierle. Finché riemerse, hanno iniziato a lanciare getti e formare altre piantine. A questo punto ho preso coraggio anch'io, ho continuato a dare acqua e qualche fragola buona già l'abbiamo mangiata quest'anno e siamo molto ottimisti per il 2010, vedremo. Come 1° anno è andata bene, addirittura abbiamo raccolto 7-8 fragole il 1° novembre mentre mettevo le fave.

Come atteso nel 2010 le fragole vanno bene le foglie sono un po' "sbiadite" ma la produzione è soddisfacente e soprattutto buona (foto). Passata la produzione le erbacce hanno avuto di nuovo il sopravvento e le piantine di fragole sono piuttosto provate... bisognerà rimpiazzarle con altre più vigorose?

Le giuggiole fanno da sole, ormai la prima pianta, venuta quasi per caso, è molto grande e rami nuovi stanno spuntando un po' dappertutto. I primi di settembre sono pronte, poi maturano tutte e bisogna approfittarne subito, perché dopo un paio di settimane non sono più durette e buone come all'inizio. Il bello è che bisogna solo coglierle e mangiarle, al resto pensa la pianta: niente potature, innaffiature, concimazioni, etc. etc. Ad onor del vero, per evitare che vada troppo per alto una spuntatina ai rami alti si potrebbe dare.

Sempre l'8 marzo è la festa della Donna e la nostra mimosa ci consente sempre grandi elargizioni di fiori: a moglie, nonne, maestre, colleghe di lavoro... e anche zia Anna che, per l'occasione, ci viene di proposito a trovare. 2010 la fioritura è stata proprio tempestiva per i primi di marzo e ne hanno potuto beneficiare in sequenza: casa, sia dei nonni sia da noi, le maestre, con le allergie in sezione "A", la maestra di canto, zia Dina con zio Giannino, da poco rimessosi in salute, e le colleghe di lavoro, profumo intenso anche in autobus.

Un bel ramo l'abbiamo fatto arrivare a guarnire il terrazzo di casa. Purtroppo negli anni successivi il vento ha rotto il ramo e abbiamo dovuto amputare la generosa pianta.

Con babbo che decide di andarsene ne risente anche la mimosa, un gennaio 2018 caldo e tremendo per la nostra bella famiglia, e un febbraio con poche giornate di freddo micidiale e la grandissima mimosa, senza che ce ne rendissimo conto, getta la spugna... una leggera fioritura, stentata, nel 2019 e niente nel 2020. Ora è lì, sempre mastodontica, che la guardiamo, ma niente verde e meno che meno fiori. Allora con l'omaggio floreale di Albert e famiglia, in memoria di mamma che intanto ha raggiunto babbo, abbiamo messo a dimora una nuova mimosetta. Non sarà facile tirarla avanti, vedremo!

La bietola a coste o bieta è una pianta biennale, il primo anno produce foglie e radici, l'anno successivo fiorisce e produce semi da utilizzare per la successiva semina. Il ciclo di coltivazione dura da 70-80 giorni a 100-110 giorni.

Quest'anno (fine estate 2009 - 12/13 settembre) le mettiamo e vediamo cosa succede. Con Arianna, infatti, il 12 settembre abbiamo messo: 10 piantine di cavoli, 10 di broccoli, 8 di canasta. La settimana prossima metteremo le 10 piantine di biete (perché le piantine che abbiamo comprato sono ancora piccole per essere messe a terra piena, quindi le faremo crescere ancora un po' nell'alloggiamento di polistirolo). La settimana è passata ma piuttosto di crescere le piantine vanno seccandosi cosicché il 20 le abbiamo messe a terra e vedremo. In foto il risultato iniziale. Il risultato, per ora (marzo 2010), è che abbiamo fatto un paio di mangiate di broccoli, il resto è tutto da capire; forse qualche altra soddisfazione verrà dai cavoli. Probabilmente le abbiamo messe tardi e non hanno avuto il tempo di maturare prima dell'arrivo del "generale inverno". In effetti, nonostante le invadenti erbacce, le biete sono cresciute bene e le abbiamo raccolte ma ho sbagliato a metterle davanti alla casa dei nonni perché ora mi ricresceranno lì. Il prossimo settembre le metterò nuove nella zona orto che a questo punto, grazie ormai alla pluriennale esperienza, avrà una manutenzione e rotazione continua. Da osservare che biete le ho raccolte anche nel "campo grande" quasi sicuramente piantate dai miei predecessori: Fiore, Guerrino e Maurizio.

L'8 novembre 2009 abbiamo raccolto degli splendidi melograni, 3 da esposizione. Siccome alcuni erano passati, probabilmente alla metà di ottobre erano pronti i primi. Nel 2010 li abbiamo ricordati in tempo, ma non sono al momento belli come l'anno scorso. Quest'anno (2011) abbiamo cercato di dare maggiore aria alla pianta, liberandola dall'orrido glicine rampicante e aprendo sopra per fargli arrivare bene la luce, vedremo se la pianta di melograni ne godrà. Raccolto melograni: idem nel 2011, è difficilissimo beccarli maturi: o sono indietro o se sono pronti, si spaccano e si riempiono di moscerini... comunque riusciamo a mangiarne e ci piacciono molto. Nel 2013 beccati al momento giusto e ne abbiamo mangiati una marea... qui un esempio.

Quest'anno (2015) raccolto eccezionale, sempre meglio nel tempismo nel raccoglierli al momento giusto. Twitter ci aiuta a memorizzarne il momento (il 1° raccolto, un po' indietro di maturazione, ma buono, il 4 ottobre - San Francesco). Oggi 4 novembre siamo ancora qui a spizzicare e, a parte qualcuno che è marcito in alto o caduto, ne abbiamo mangiati tantissimi (io, Arianna e nonna Mary)!!! Ne abbiamo anche verificato le grandi qualità nutritive e salutari.

Siamo al 2016 e ormai siamo preparatissimi a sfruttare al meglio questa bella pianta di melograno: il 16 ottobre assaporiamo il gusto del 1° raccolto e a distanza di un mese, con l'amica Silvia, siamo ancora qui a gustarli quotidianamente... e così c'abbiamo "guadagnato" una bella crostata con marmellata all'arancia. Siamo andati veramente avanti nel gustare questo frutto di stagione e questi sono 2 esemplari di fine stagione, ammirevole il cambio di colore da chiari a rossi a questo finale color marrone del tutto autunnale! Siamo a fine novembre, circa un mese e mezzo di stagione!

Una piccola informazione dal nonno di un carissimo amichetto di Arianna: riguarda le margherite, le più classiche delle margherite, quelle del "m'ama, non m'ama". Ebbene, crescono in genere spontaneamente e quando si taglia l'erba bisogna fare attenzione a lasciarne uno spazio fiorito perché quando sfioriranno il vento ne porterà i semi e penseranno da sole a riprodursi ed a rendere, in modo molto semplice, assai armonioso il campo d'erba e fiori spontanei.

Impianto di frutteto

Si devono aprire buche di 50 cm cubi (nei terreni argillossi di 70 cm cubi), sembra facile! Posizionare la pianta nella buca in modo che mantenga la profondità che aveva nel vivaio, in periferia posizionare letame maturo, ricoprire con la terra asportata formando una conca, versare infine nella conca 10-20 litri d'acqua per far aderire la terra mossa alle radici.

Rischio infestazione

La primavera-estate 2014 è stata copiosa di piogge, la vegetazione ne ha goduto; ora però ho l'impressione che tutto rischi di crescere troppo, di invadere gli altrui spazi. Il top del "casino" lo fa sempre il glicine rampicante e asfissiante che rischia di "strangolare" le piante sempre verdi di confine (Tuie) e il povero melograno; problematico però è anche l'allargamento dei lauricerasi, dell'alloro che sta spuntando con forza dappertutto, così come i giuggioli, dei pini le cui radici riproducono piante e delle stesse magnolie che stanno sbracciando oltremodo. Credo sia ormai necessario sfrondare, se non altro, per lasciare a ogni pianta un minimo spazio vitale e consentire crescite più armoniche. Allo stesso modo penso che stagioni meno piovese determineranno l'arretramento per progressiva secchezza delle piante stesse. Vedremo tempo per tempo il da farsi.

Con gli allori, che una volta erano totalmente assenti (lo prendevamo in prestito per la cucina dalla vicina zia), sarà possibile agevolmente ottenere piante decorative e volendo anche siepi spettacolari.

3-4 febbraio 2016 (una notte di tormenta di vento, fatale) - poi di nuovo a novembre

Maledetti cambiamenti climatici, una secca invernale mai vista e non solo. Stando in collina non siamo vittima né di allagamenti e né tanto meno di alluvioni, ma il vento forte è un pericolo. Già qualche anno fa abbiamo preso una bella paura con un albero "mastodontico" caduto a terra come un fuscello, per fortuna senza far danni, a parte se stesso. Qualche giorno fa è stata la volta del "pioppo-sentinella" di zia Dina, ora di Giancarlo e Lidia. E questa notte è stato di nuovo il nostro turno, anche se ce ne saremmo accorti solo il sabato successivo. La splendida mimosa è stata per metà, quella più bella che avevo messo a ornamento anche del terrazzo, atterrata! Speriamo solo che la parte restante reagisca, crescendo più bella di prima, ma intanto, che dolore!

Poi, facendo tesoro del fatto che non tutti i mali vengono per nuocere, guardando la foto, ho realizzato che necessitava una bella pulita, ho spazzato e questo direi che è il buon risultato! Inoltre ho messo la parte di pianta spezzata a reggere l'altro ramo... work in progress!

La tormenta di vento si è ripetuta a novembre, a doppiare i perfidi effetti di un prolungato periodo di terremoto (la nostra scossa più forte di 6.5 il 30 ottobre). Ancora una pianta a terra e la mimosa spinta violentemente addosso alla bunganville, con il rischio di perdere entrambe. La mimosa ha dei rami liberi troppo pesanti che rischiano di schiantarsi, andrebbero ancorati in qualche modo o ad altri grossi rami o alla casa.

Quando finalmente sono riuscito a togliere i rami spezzati e anticipato una cospicua potatura, questi sono stati gli avanzi e questo il risultato della buganville potata. Prima era tutta sopra ai vasi!!! Vedremo quest'estate se la potatura è stata insufficiente, adeguata o eccessiva (vedere sotto nel 2017).

2017 - Una storia

Acqua. Abbiamo l'estate più siccitosa che ricordi, temperature record.

Cosa ho fatto?

Con un qualche sacrificio, tutte le sere sono andato a innaffiare, per avere un bel giardino? No, perché ne sono scarsamente capace, ma piuttosto per fare la mia micro parte nel fronteggiare i cambiamenti climatici, la desertificazione dell'Italia, per, come ha detto in modo illuminante uno studioso, "seminare" l'acqua. Cioè ridare al terreno un'acqua che, il ciclo perfetto della stessa, spero possa poi restituire a quella stessa terra. Un po' di numeri, in questa estate devo aver riversato qualcosa come oltre 800 q.li d'acqua o se preferite 80 mila litri. Mio padre, in tempi non sospetti (fine anni '70 del secolo scorso), non essendoci assolutamente la possibilità di aprire un pozzo naturale, realizzò una cisterna di raccolta dell'acqua piovana. Fortunatamente, nella fase di realizzazione, piovve abbondantemente, cosicché la cisterna di giorno, in giorno, per la pioggia che la "demoliva", è stata progressivamente allargata rispetto al progetto originario. Questo consente ogni autunno-inverno dignitosamente piovosi di raccogliere una massa d'acqua importante che con impegno appunto ogni estate, siccitosa o meno, cerco di riversare integralmente e anarchicamente al terreno. Lo scopo non è il bel giardino, che al limite ne è un effetto indotto, ma il pagamento di un debito al "nostro" bell'ambiente, della cui bellezza abbiamo poco merito, del cui degrado stiamo avendo grandissime colpe.

Tornato dalle ferie, immancabilmente ogni sera ho dovuto innaffiare, niente pioggia per tutto il periodo. Fortunatamente la pompa ha funzionato a dovere e l'acqua è bastata (da 188 cm dell'8 luglio a 47 cm di livello di fine agosto, già Massimo e Margherita avevano fatto il loro distribuendo altri 18 cm d'acqua). Ora si spera che con i primi di settembre arrivi la tanto agognata pioggia a risolvere la situazione, e speriamo non siano tempeste e nubifragi.

L'insistenza ha consentito che la pianta di Andrea il pizzaiolo, seccata dal freddo invernale, si riprendesse (foto).

L'effetto della buganville è soddisfacente: una buona fioritura, alcuni rami secchi che sarebbero dovuti essere potati sono rimasti lì, ma complessivamente continua a dare la sua bella botta di colore alla casa e al giardino.

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