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Vacanza Polonia - 2015 - tra Storia e Turismo

Premessa: Questa volta abbiamo voluto iniziare il nostro diario molto prima della partenza, addirittura non appena prenotati i voli (marzo 2015), così da prepararci al meglio, rispetto al nuovo, per noi, Paese che andremo a visitare.

La motivazione principale che ci ha spinto verso al Polonia è la fortissima volontà di Arianna di approfondire, con la visita e la visione diretta dei luoghi interessati, le vicende della Shoah e in particolare di quanto successo nel campo di sterminio di Auschwitz (oggi Oswiecim).

Non ci siamo lasciati scoraggiare da chi dice che in Polonia non c'è niente da vedere, come può essere possibile, come minimo ci vivono persone, ci sono luoghi frequentati, una storia, natura, etc., etc. Poco dopo per altro abbiamo raccolto tutti altri riscontri, alcuni proprio entusiasti. In particolare, l'amica Nadia nel suo blog ha scritto diffusamente di Cracovia e di Danzica e ci ha fornito utilissime e appunto entusiastiche informazioni.

Quotazione dello Zloty (17/3/15): 1 € <=> 4,1392 Zloty. Quindi 10 zl sono circa 2,42 € e 100 zl circa 24,20 €.

Sabato 27 giugno - Partenza Bologna (10,15) e arrivo a Varsavia-Warszawa - Modlin (12.15)

Sveglia prestino, per non correre più rischi sull'aeroporto di Bologna, direi verso le 4,30. Dobbiamo risolvere, as usual, come andare dall'aeroporto di Varsavia - Modlin al centro! Internet può tutto, e ci viene in aiuto questa pagina che ringraziamo (http://www.viaggiatorilowcost.it/2012/08/come-arrivare-dall-aeroporto-di-modlin-a-varsavia.html). Ne traiamo che ci sono molti collegamenti giornalieri e che dista 36 km dal centro. Con il bus specifico (Modlin Airport Bus) verso la stazione centrale (Warszawa Centralna), circa 50 minuti, as usual, al costo (il post è del 2012) di 33 PLN. Biglietto acquistabile, si dice, on-line o al desk. Ci sono poi gli autobus di linea (PKS e TRANSLUD), soluzione che però presuppone una certa conoscenza dei luoghi, e i taxi (non abusivi!).

Invece la sveglia, per ogni evenienza, l'abbiamo messa alle 3,30 e con una decina-quindici minuti di ritardo, circa alle 4,45 siamo partiti alla volta di Bologna. Tutto, tutto, bene alle 7,55 eravamo al parcheggio e alle 8,05 in aeroporto. Abbiamo, come si può vedere, trovato anche il tempo di scrivere, corrente elettrica per il PC (scarico!) e quindi la possibilità di buttar giù queste brevi note nell'attesa, ognuno con i suoi propri impegni.

Anche l'imbarco tutto bene, questa volta addirittura "priority"! Volo perfetto, partito in orario e arrivato in anticipo, con un po' di tempo anche per lo studio. Arrivo a Varsavia, autobus secondo programma, qualche piccola difficoltà per trovare l'albergo, primo pasto, prima foto ufficiale di Varsavia e riposino in albergo (questa la vista). Una sola annotazione... ci chiedono sempre se vogliamo pagare in zloty o in €, viene automatico rispondere in €, per la familiarità che abbiamo con la nostra valuta. Probabilmente c'è invece una piccola "sòla", perché rispondendo in €, ci applicano sempre il cambio che ritengono congruo, piuttosto oneroso come commissioni... d'ora in avanti risponderemo che vogliamo pagare in zloty... sperando che le banche non facciano ancora peggio nella conversione da zloty a € dell'addebito.

Riposino? Altro che riposino, qui non ci si riprende più, l'unico un po' vivace sono io! Sto sollecitando, ma non c'è verso! ...Piano, piano, ci si ricomincia a muovere... a più tardi per le news!

Ecco ce l'abbiamo fatta a fare un giretto del centro, prima approfittiamo della lunghezza delle giornate che alle 21,30 ci offre ancora luce, foto dello skyline di Varsavia e del vicino Palazzo della Cultura e della Scienza, e poi Varsavia by night... e per oggi può bastare. Buona notte!

Domenica 28 giugno - Varsavia e 18° anniversario di matrimonio... Auguroni!!!

Eccoci, la giornata intera da dedicare a Varsavia e alle sue varie zone cittadine: la città vecchia, la citta nuova, Kracowskie Przedmiescie, il Ghetto, il quartiere Praga, il Parco Lazienki... e in più il nostro matrimonio è diventato maggiorenne (...e un anno che abbiamo salutato le "guardie mediche").

Sveglia molto rilassata, sempre un po' "sofferta", i letti sono veramente comodi, e abbondante prima colazione, poi via alla vera scoperta della città.

Decidiamo di dotarci di biglietto giornaliero metro, e non è stato semplice. Con la metro siamo andati dalla fermata centrale "Swietokrzyska", alla fermata "Dworzec-Gdanski" subito oltre la città nuova, così da percorrerla da nord a sud: prima la città nuova, poi la città vecchia. Una passeggiata fino alla vivace e colorata Piazza del Mercato, dove abbiamo pranzato all'aperto, splendida giornata di sole, davanti alla "Casa Bazyliszek". Dopo pranzao abbiamo ripreso la passeggiata fiancheggiando il Castello Reale e arrivando fino alla "Wisla" (Vistola), il fiume che attraversa Varsavia. Poi, in autobus n. 127, fino al "Centrum Nauki-Kopernik", dove tra esperimenti ed esperienze di vario genere abbiamo passato il resto del pomeriggio. Con il n. 105 ci siamo riavvicinati al centro e quindi cena nel ristorante-pizzeria di chiara ispirazione italiana "Va Piano". Giornata tranquilla e graziosa. Buona notte!

Lunedì 29 giugno - Varsavia: il Museo dell'Insurrezione di Varsavia

Sveglia tranquilla, colazione e uscita per Varsavia che cominciamo a gestire con dimestichezza, prendiamo la metro usufruendo del biglietto valido 24 ore di ieri, M1 da "Centrum", cambio sulla M2 a "Swietokrzyska" e poi a est verso la fermata "Rondo Dasynskiego", proprio nei pressi del Museo a cui siamo diretti e che è il più importante di Varsavia: il Museo dell'Insurrezione di Varsavia. Altamente coinvolgente ed emozionante, inizia con lo scoppio della 2^ guerra mondiale, il 1° settembre del 1939, e l'invasione della Polonia, per culminare con l'insurrezione di Varsavia nell'agosto - settembre del 1944, quando i varsaviesi insorsero contro i nazisti-tedeschi invasori. Ci fu il coinvolgimento di tutta la popolazione, comprese le donne e i bambini, veri e propri eroici soldati, con mezzi improvvisati, come il "Kubus" simbolo dell'insurrezione, o sottratti agli stessi tedeschi. Una lotta impari che i nazisti, su preciso ordine di Hitler, punirono in maniera esemplare con centinaia di migliaia di vittime e la distruzione al suolo di tutta Varsavia.

Abbiamo poi provato ad andare al 2° museo più importante: quello dedicato a Chopin (Chopina), una bella palazzina nel verde, purtroppo chiuso all'ora in cui siamo arrivati, riproveremo domani. Quindi abbiamo approfittato per un altro giretto a completamento della visita alla "Città Vecchia". Abbiamo acquistato una fondamentale scheda da 16 gb per poter fare altre foto (avendo dimenticato il cavetto per scaricarle da quella di 4 gb piena). Quindi un localino dotato di pizza pro-Arianna, "La Cantina Meyhane", ritorno in metro e buona notte... domani sarà una giornata "adventure", prenderemo l'auto prenotata e partiremo sostanzialmente senza una meta fissata (Danzica-Gdansk, Breslavia-Wroclaw, Sobibor, Treblinka (800 mila martiri),...)

Martedì 30 giugno - Varsavia - Treblinka, Kosow Lacki, un viaggio accidentato!!! - 174 km

Questa volta sveglia alle 8,00, perché alle 9,00 dobbiamo prelevare l'auto. Colazione, e poi io e Cinzia andiamo per l'auto, mentre Arianna ha modo di sistemare la roba nelle valigie (forse!). Fuori troviamo un mezzo dei vigili del fuoco che fa molto Polonia.

Torniamo poi a finire di preparare le valigie, poi in auto proviamo a raggiungere il Museo dedicato a Chopin, secondo il programma del giorno prima. Ma le strade di Varsavia non sono d'accordo con noi e dopo un po' di nord-sud e ritorno, sbagliando, ci troviamo allo Zoo, che era un'altra delle nostre possibili mete e così, non se ne abbia Chopin, siamo andati allo Zoo.

Bello, immerso nel verde, aria buona, molti passi per andare da un settore all'altro, una giornata salutare tra lemori, lama, gibboni, gorilla, scimpanzè, ibis, simpatici pinguini, fochette con i piedi allacciati, elefantini, elefantoni, cammelli, rinoceronti e ippopotami, cuccutrille, etc., etc. Fin quasi alla chiusura. Mentre il parcheggio dell'auto non è stato facile, il suo recupero invece sì, avendo scoperto di averla posizionata proprio all'uscita dello Zoo stesso.

Volendo dirigersi verso Treblinka, percorso accuratamente studiato la sera prima e riverificato sulla carta "AVIS", che fortunatamente abbiamo alla fine scovato nell'auto, siamo partiti e abbiamo imbroccato bene la strada: prima la "61" che andava nella stessa direzione della nostra "8" e poi trovata la biforcazione proprio per la "8" per Treblinka. In prima battuta non ho voluto credere a chi dice che le strade polacche siano ostiche: 4 corsie larghe, svincoli fantasmagorici, un po' troppi semafori, ma in poco più di un'ora eravamo già nei pressi della meta, poi la strada è letteralmente "crollata". Due corsie malandate in larghezza, suoi bordi molto rimaneggiate per cui bisogna viaggiare al centro, poi anche nel senso di marcia un asfalto a lastroni con continui salti, una roba da 40-50 all'ora. Inoltre il paesaggio è divenuto a dir poco agreste, abbiamo faticato sia a trovare Treblinka e ancora di più un Hotel. Abbiamo girovagato per una cittadina di una certa consistenza, Ostrow-Mazoviecka, senza esito. Finalmente capendosi male con i polacchi che in questa zona, giustamente, si limitano alla loro lingua, grazie anche a un po' di russo della mamma, abbiamo trovato la nostra cena e la nostra dimora, alla fine neanche male a "Kosow Lacki".

Mercoledì 1 luglio - Kosow Lacki, Treblinka e Lublin - 206 km

Che colazione, ragazzi... Questo splendido Hotel che abbiamo raggiunto più che casualmente, è un paradiso in terra, verde tutto intorno, solo suoni naturali e una colazione da sballo, prodotti genuini, buonissimi e in abbondanza. Ci ha riconciliato con il mondo intero.

Congedati, siamo tornati sui nostri passi e abbiamo passato gran parte della giornata a passeggiare nei luoghi del campo di Treblinka, prima il Museo, poi i 2,5 km di lunghezza dei luoghi del Campo: dal Campo di lavoro, a quello di sterminio, fino al Sacrario e alla riproduzione del binario che portava al Campo, zona denominata "Treblinka II".

Un piccolo aneddoto, anche. Un signore polacco si è dimostrato molto affabile e aveva voglia di parlare con noi turisti. Ci ha incitato a parlare polacco, che a suo dire sarebbe di estrema semplicità. In qualche modo ci siamo capiti e abbiamo parlato dell'Italia e della nostra provenienza specifica. L'abbiamo presa alla larga... Centro Italia, Marche poi abbiamo azzardato Macerata e lui, "Ah, Macerata... Lube Banca Marche Macerata... Kurek...". Non sono stato lì a precisare che ora si chiama Treia, ci siamo accontentati del preciso riconoscimento.

Poi trasferimento a Lublin, dopo un breve pit-stop a Sokolov-Podlaskia. Lublin ha 348 mila abitanti, è la più grande della Polonia sud-orientale, città che un tempo era terra di ebraismo e che sarà di base per la visita di altri due Campi di Concentramento e Sterminio: Sobibor e Belzec. Avremmo voluto visitare più accuratamente la città che meriterebbe, ma la ricerca dell'albergo ci ha portato un po' fuori, un'ottima cameretta nel "Motel PZM". Vedremo se sarà possibile rivisitarla quando ripassiamo verso Cracovia (Krakow).

Giovedì 2 luglio - Lublin, Sobibor, Zamosc - 234 km

Ci alziamo prestino, colazione dignitosa ma non eccelsa, e decidiamo di passare un paio d'ore a Lublin e facciamo bene. La cittadina, come detto, merita, la giriamo con facilità e soddisfazione, oltretutto anche oggi è sereno e fresco, quindi niente di meglio di una bella passeggiata. Abbiamo anche l'occasione di comprare i francobolli per le cartoline da spedire alla Posta di Lublin. Alla scadenza del disco orario, alle 11,30, partiamo alla volta di Sobibor che a parte l'ultimissimo tratto raggiungiamo con facilità. Ci fermiamo per pranzo lungo la strada e anch'io assaggio i "pierogi", piatto tipico polacco. Quindi arriviamo anche alla zona del Campo di Concentramento e Sterminio di Sobibor. Anche qui tracce ricostruite dell'immane disastro compiuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale: pietre tombali commemorative, il lugubre binario,... il tutto inserito almeno in una natura comunque benigna.

Riprendiamo quindi la nostra marcia verso sud e dopo vari attraversamenti di piccole cittadine, arriviamo alla graziosa Zamosc che godiamo, dopo l'abituale non semplice ricerca di una sistemazione. La piazza principale, "Rynek Wielki", è veramente pregevole e accogliente, ceniamo lì, con la splendida vista della piazza che via, via si anima di spettacoli di acrobati prima, di musica e danza poi... via, via si fa però più freschetto e decidiamo quindi di ritirarci nella nostra junior suite all'Hotel Mercure.

Venerdì 3 luglio - Zamosc, Belzec, Rzeszow - 186 km

I letti sono molto comodi e la sveglia non è agevole... partenza molto calma, dopo lauta colazione e, con un ritmo che ormai abbiamo preso, dedichiamo le prime ore dell'uscita a completare la visita, o meglio a visitare proprio la città. Ci restiamo fino a verso l'una e con sistematicità diamo un'occhio ai 20 luoghi segnalati di Zamosc, a cui si potrebbe dedicare una pagina specifica e altrettanto sistematica... quando avrò un po' di tempo magari lo faccio. La città ha un bel museo della memoria ebraica, con la spiegazione dei simboli, come questa Menorah, e delle persecuzioni patite in Polonia da parte dei nazisti e non solo, e un parco che meriterebbe da solo un paio di giorni, con tanto di palestra all'aperto. Anche oggi è una giornata metereologicamente spettacolare fa molto caldo e non è un problema farsi questo "bagno". Sono frequenti nelle città polacche questi luoghi dove effettuare rapidi pit-stop.

Cercando di non far troppo tardi, ci riportiamo alla macchina che l'Hotel Mercure ci ha pazientemente custodito e ci dirigiamo quindi verso la meta di oggi: il Campo di Concentramento e Sterminio di Belzec. Il tragitto non è lungo e in breve arriviamo a Belzec, visitiamo prima l'accurato Museo e poi l'area in cui insisteva il Campo, dove nel 2004 è stato realizzato il Sacrario. Tanto per capire di cosa stiamo parlando, dopo varie ricostruzioni si è appurato che a Belzec sono state deportate oltre 500 mila persone e ne sono sopravvisute solo due: Rudolf Reder e Chaim Hirszman, il primo ha potuto dettagliatamente, nel corso della sua vita dopo Belzec, raccontare tutti i fatti accaduti, il secondo è stato ucciso a Lublin quando stava iniziando a fornire la sua testimonianza. C'è anche chi è morto al posto mio!

Terminata la visita accurata, riprendiamo il nostro viaggio e mettiamo in atto l'avvicinamento a Cracovia che sarà la metà della 2^ parte della nostra bella vacanza in Polonia. Ci dirigiamo con grande facilità, prima verso Jaroslav e poi a Rzeszow. Cerchiamo mappa alla mano un hotel e questa volta siamo fortunati, perché troviamo subito quello che cercavamo, l' "Hotel Forum", e ha anche una stanza per noi, anzi un appartamento, non solo di nome, è una cosa inimmaginabile, al 9° piano, con una vista mozzafiato su tutta la città e a dir poco di circa 200 mq., qui il salottino di disimpegno. Poi scopriamo di essere anche a 5 minuti a piedi dal vivace centro cittadino, un po' più difficile trovare per fare cena: nonostante i numerosi locali, uno attaccato all'altro, veramente difficile trovare un tavolo libero... alla fine ce l'abbiamo fatta e anche la cenetta da 12-13 € in 3 (46,90 zl) è stata assicurata. Buona notte dalle nostre camerotte!

Sabato 4 luglio - Rzeszow, Tarnow, Oswiecim - 233 km

Giornata sostanzialmente di recupero e preparazione al grande giorno, motivo fondante della nostra vacanza: la visita dei Campi di Concentramento e Sterminio di Auschwitz e Birkenau. Anche questa volta abbiamo dedicato le ore restanti del mattino, perché ci siamo un po' attardati nell'uscita dall' "appartamento reale", alla visita diurna della città dove siamo arrivati la sera prima: Rzeszow. Abbiamo ripercorso con più attenzione, anche per la nuova splendida giornata, il bel centro, più tranquillo rispetto alla "movida" di ieri sera, fino a "scoprire" il monumento comunista.

Abbiamo poi fatto una tappa intermedia-pausa in una cittadina graziosa: Tarnow, con rinfrescata in piazza per la giornata quasi torrida, siamo stati a lungo a 32°, con il sole che picchiava veramente forte.

Ripresa l'auto ci siamo diretti, carta alla mano, a Oswiecim, lambendo Cracovia a sud. Oswiecim è il nome polacco del luogo dove i nazisti hanno perpetuato in modo più simbolico e orribile, il massacro di ebrei e perseguitati, ovvero i Campi di Concentramento e Sterminio di Auschwitz e Birkenau. Domani dedicheremo alla visita l'intera giornata, sarà un momento veramente importante. Intanto buona notte dall'Hotel sito proprio di fronte all'entrata del Campo.

Domenica 5 luglio - Oswiecim-Brzezinka ovvero Auschwitz-Birkenau - 16 km

Che giornata speciale!

La sveglia è per le 8,00 ma non c'è bisogno che suoni, perché l'emozione fa di più. Ci alziamo e decidiamo subito di confermare la stanza per un altro giorno così da non aver alcun vincolo di orario e spostamento e poter dedicare tutte le forze, più che il tempo, alla visita dei Campi di Concentramento e Sterminio di Auschwitz e Birkenau. Infatti, nonostante i programmi e gli sforzi non ce la faremo a utilizzare tutto il tempo a disposizione. La giornata è stata, anche metereologicamente molto calda. Chi parla di pugno allo stomaco, pecca in difetto, la visita è susseguirsi regolare di pugni allo stomaco. Logisticamente per noi è molto semplice, ci basta attraversare la strada e siamo dentro il Campo di Auschwitz. Non abbiamo bisogno né di guide né di audioguide, iniziamo il nostro percorso sulle prime proprio indisturbato, poi arrivano schiere di visitatori guida-muniti ed è stato un po' più impegnativo smarcarsi e girare in santa pace con la propria concentrazione. Giriamo tutti i vari blocchi disponibili per la visita e successivamente ci spostiamo al Campo di Birkenau, quello di tutte le foto più viste, questa volta dal vivo, 175 ha di concentramento e sterminio.

La sera è fortunatamente più svagata a Osviecim, dove si susseguono una serie di cori in costume tradizionale veramente piacevoli e quindi la serata passa via veloce, da domani saremo a Cracovia (Krakow). Buona notte, sogni d'oro, noi che possiamo.

Lunedì 6 luglio - Oswiecim, Krakow - 100 km

Sveglia tranquilla e partenza per Cracovia (Krakow). Solo un imprevisto per la strada interrotta e poi arrivo a Cracovia, parcheggio nella "Piazza degli Eroi del Ghetto" e come programmato, essendo lunedì, visita gratuita alla "Fabrika Schindlera". Visita fino alle 14,00, ora di chiusura. Poi un piccolo tour de force per rintracciare l'appartamento di Cracovia prenotato, prenderne possesso, riportare la macchina e tornare in appartamento per un meritato relax.

Alla fine della fiera, senza affannarci, abbiamo fatto un bel giro in auto della Polonia, questo è quello che ne risulta con l'ausilio di "Google Map": il nostro itinerario polacco di 1.149 km.

In serata usciamo per un giretto, ma veniamo "catturati" da un simpatico giovanotto che ci fa fare un giro completo della città: prima la "old town", poi il "Kazimierz" cioè la parte ebraica densa di Sinagoghe d'annata e moderne e infine la zona che i nazisti individuarono come "Ghetto" per gli ebrei di Cracovia. Cenetta nel locale "Sycylia" e passeggiata conclusiva della giornata nell'immensa e movimentata piazza di Cracovia "Rynek Glowny".

(N.d.A.) Lo metteremo a fuoco solo nei giorni prossimi, sostanzialmente Cracovia, la parte turisticamente interessante è suddivisa in 4 macro-aree: la Città antica (Old Town), il "Kazimierz" cioè il quartiere ebraico e, oltre la Vistola (Wisla), il "Ghetto" e la zona della "Fabrika Schindlera".

Martedì 7 luglio e seguenti Krakow

Anche oggi sveglia tranquilla, scendiamo per la colazione nel locale a fianco "La petitte France", ci organizziamo e partiamo alla scoperta vera della città. Ritorno in piazza in solitaria, senza guide locali, alla scoperta personale. Passeggiamo, alla ricerca degli almeno 20 "important monuments" segnalati dalla "free map" dell'ufficio informazioni. Così: la Town Hall Tower e la Cloth Hall. Poi lungo "Ulica Grodzka" la Chiesa di San Pietro e Paolo, fino al Castello del Wawel. Poi ci siamo diretti decisi alla parte ebraica della città: il "Kazimierz". Visitiamo praticamente tutte le Sinagoghe, fra cui la più antica di Krakow e fra le più antiche d'Europa, "Stara Synagoga", e da perfetto rispettoso praticante indosso la mia Kippah. Dopo una breve, neanche tanto, siesta, usciamo per il pomeriggio, sera e facciamo un bel giro largo a vedere tutti i restanti monumenti, dall' "Uniwersytet Jagiellonski", la più antica della Polonia, fino al Barbacane e Porta Floriana. Arianna, molto diligente, ci allieta con la lettura puntuale della guida. Cenetta all'aperto, da "Pod Zlota Pipa" - Ulica Florianska, con una buona birra polacca, giretto in piazza e a nanna, a domani!

Mercoledì 8 luglio approfondimento di Krakow

Partiamo, dopo l'usuale colazione alla "Petite France", per una giornata inizialmente un po' confusa, poi ci riprendiamo molto bene e facciamo una visita veramente approfondita della città che già nei primi due giorni abbiamo panoramicamente visitato. Puntiamo al Barbacane, poi a sinistra verso il mercatino tradizionale e, una volta attraversato, decidiamo di raggiungere la Wisla (la Vistola, il fiume che attraversa pressoché tutta la Polonia comprese Warszawa e Krakow). Da qui un'ottima vista sia verso il fiume, sia verso il Wawel, zona che comprende sia la Cattedrale, sia il Castello. Abbiamo modo di verificare anche quanto sia stata violenta la tempesta notturna, completa di tuoni e fulmini, tipo bombardamento. Una rapida occhiata al Drago, simbolo di Cracovia, e considerato non valga la pena di attraversare il ponte "Most Grunwaldzki", ci dirigiamo di nuovo verso la zona ebraica, percorrendo le vie non già attraversate ieri e nel giro con il pulmino elettrico della prima sera. Imboccando la via Paulinska siamo arrivati al mercato ebraico in Plac Nowy, dove sono stati acquistati interessanti souvenir. Ci siamo quindi indirizzati verso il "Cmetarz Zydowski" che purtroppo oggi è chiuso, magari riproviamo domani, ormai le strade le conosciamo bene. Per il ritorno verso il centro scegliamo una via alternativa e più a largo, proprio allo scopo di vedere tutte le parti del centro cittadino. Arianna a modo di far amicizia con Riska, arriviamo poi alla "Plac Wolnica" e imbocchiamo l'Ulica Krakowska. Qui la pioggerellina si fa appena, appena, più intensa, ma visto quello che è successo la notte scorsa, preferiamo infilarci sotto una pensilina e capire al volo i mezzi di trasporto di Cracovia. Tutto molto semplice, c'è il tabellone elettronico che indica in quanti minuti arriveranno 4 mezzi diversi, che poi scopriremo essere gli splendidi tram elettrici, "euro mille"; di Cracovia che passano in continuazione, senza inquinare. Verifichiamo i percorsi di ognuno, avendo ormai chiare le strade, e capiamo che quello che fa al caso nostro è il "10". Abbiamo anche l'emozione del passaggio del controllore, infatti avendo cominciato appunto a piovere tutti si sono riversati sui mezzi, anche i controllori!!! In poche fermate, di un tragitto divertente, siamo nel nostro appartamento, a scrivere queste note. Fra un po' ci faremo un altro giro serale e relativa cenetta polacca. Usciamo infatti per le 8,00 e dopo una breve passeggiata infiliamo un ristorante dalle chiare inclinazioni italiane: "Trattoria Prima"; altra passeggiatina dopo cena con l'usuale spettacolo di strada in Piazza e poi a nanna, non prima di aver completato le note di oggi.

Giovedì 9 luglio - Krakow

Anche oggi colazione alla "Petite France" sotto l'appartamento e giro vorticoso per la città, puntando a due Musei sulle vicende e tradizioni ebraiche: il primo annesso alla Synagoga Wysoka e dedicato al ruolo delle donne nella cultura Yiddish; il secondo particolarmente interessante, istituito nel 2004, presenta una mostra fotografica ad alto livello sulla storia e sul ruolo attuale della Galizia, regione a forte presenza ebraica fino alla seconda guerra mondiale e oggi territorio diviso fra il sud della Polonia e l'Ucraina (per maggiori informazioni e approfondimenti: www.galiciajewishmuseum.org). Fra le due mostre la pausa pranzo, dalla ragazza che sono due giorni che ci sensibilizzava, nella piazzetta vicino alla Stara Synagoga (Antica Sinagoga).

Al ritorno verso l'appartamento abbia incrociato una copia di Peach... identica, peccato non averla potuta fotografare di fronte!!!

Il giretto serale è stato breve, ma intenso: siamo tornati dentro la maestosa Chiesa di Santa Maria, dove un organista ci ha dato dentro, riempiendo splendidamente l'enorme interno della Chiesa. L'interno dell'adiacente Chiesa di Santa Barbara proveremo a vederlo domani, questa sera c'era la funzione in corso e abbiamo soprasseduto. Fuori, in Piazza, diversi artisti di strada e neanche tanto: un gruppo teatrale sul palco, una international band, con prevalenza di ottoni e una jazz band più professionale in uno dei numerossisimi locali della Piazza, proprio di fronte alla Libreria, enorme, che abbiamo visitato, con il sottofondo musicale detto, e che vanta di essere nel luogo della prima libreria d'Europa, dal 1610.

Il dopo cena è stato rapido e frugale: cena da "McD" e rientro per il freschetto eccessivo... e domani avremo l'ultima chance per questa meravigliosa città. "Dobranoc"!

Venerdì 10 luglio - Krakow, ultimo giorno

Siamo così arrivati all'ultimo giorno di questa bella e lunga vacanza in Polonia, mentre io sto scrivendo, la signora e la signorina allestiscono i trolley, con la solita difficoltà del ritorno di far rientrare tutto nei bagagli dati.

E' stata una giornata molto intensa, come anche questo è usuale per l'ultimo giorno. All'uscita il salutino ai gatti di Cracovia. Il cambio di location per la colazione non ha giovato, domani sarà ancora la "Petite France", sotto al nostro appartamento, sia per la qualità degli ingredienti, sia per questioni logistiche. Abbiamo prenotato il trasfer per l'aeroporto "Giovanni Paolo II" di Cracovia per le 11,15 e quindi domani dovremo proprio ottimizzare sveglia, colazione e scampolo di ultima visita alla Piazza maestosa di Cracovia per il saluto finale.

Oggi abbiamo puntato a un altro museo di un certo interesse il Museo Etnografico, preceduti però nel tragitto, dalla visita, che non poteva mancare, al Wawel: Castello, Cattedrale e Grotta del Drago. Altro giretto sulla Vistola e puntata al museo, dopo però un lauto pranzetto in un bel localino del quartiere ebraico. Visita del museo, di un certo interesse, se non altro per vedere che le tradizioni polacche non sono tanto lontane dalle nostre. All'uscita, visto che è l'ultimo giorno e l'ultima occasione di essere qui in zona, attraversiamo la Vistola e torniamo a piedi alla "Plac Bohaterow Getta" ovvero la Piazza degli Eroi del Ghetto, cioè il luogo dove gli ebrei venivano selezionati per sopravvivere o per essere mandati a morire. Nella stessa piazza insiste la farmacia dell'eroe che ha salvato con il suo operato, senza tornaconto, numerosi ebrei dalla morte certa: Tadeusz Pankiewicz. Data la stanchezza, di piedi, questa volta ce ne torniamo con il Tram n. 24, dal ghetto al centro, con il brivido del mio viaggio senza biglietto, per mancanza di spiccioli (i biglietti si possono sì fare sul tram, ma bisogna munirsi di una quantità industriale di monetine: 3 biglietti - 11,40 zl, ne avevamo solo 9 e qualcosa, quindi solo 2 biglietti su 3). Non è passato il controllore e quindi sarà per la prossima volta.

Al rientro in appartamento check-in in arrivo per mail dalla cara Franca, che ci organizza tutto quello che serve, uscita, stampa, prenotazione del trasfer per l'aeroporto (l'aeroporto è vicino e il trasfer in taxi condizionato è tutto sommato economico... tariffa fissa 70 zl, meno di 17 €, qui forse "Uber" farà più fatica a crescere!) e goduria dell'ultima sera in piazza, con tutti i vari spettacoli di strada, visti anche più di una volta. Poi cena in un vero ristorante italiano, gestito da un toscano, pizze da un napoletano e al tavolo cameriere che ci si rivolge in italiano, di Giulianova. Non è proprio tutto, ma ora vado a dormire... domani si ritorna in Italia. Ciao Polonia, ciao Krakow!

Sabato 11 luglio - Si torna a casa, Krakow - Bologna - Macerata

Eh sì, si torna a casa, è dura... vorremmo fare tante altre cose, ma la vacanza è stata bella e lunga, va fin troppo bene così!!!

Appendice

Nei nostri andirivieni, abbiamo anche, divertendoci, provato a fissare e imparare qualche parola di polacco, ne è risultata questa paginetta.

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